Articolo pubblicato su IUA n° 5, Anno I, Luglio-Agosto 2014
La bicicletta è una passione. La si ama o… la si ama! Egoistico discorso, vero? Certo, non lascio molta scelta, ma è così. Non mi spaventano certo i rigori della brutta stagione per farmi una pedalata, ma quando è bel tempo… è tutt’altra cosa.
Come l’altro giorno… “Finalmente una giornata all’insegna del sole…”, mi ha fatto ritornare in mente una bella sgambata che avevo rimandato a causa delle avversità meteorologiche. Il percorso che avevo già deciso non era stato mutato di una virgola: SS69 in direzione della Rufina fino al bivio per Londa. Questo tratto di strada è pianeggiante e corre lungo il fiume Sieve proveniente dal Mugello. Da Londa inizia la prima fatica: 22 chilometri per raggiungere il valico di Croce ai Mori che si trova ad un’altitudine di 955 metri sul livello del mare. Da Londa fino “in vetta” al valico il panorama non offre molto, ma superato il passo il paesaggio offre mille spunti per chi ama contemplare le bellezze della nostra terra.
Allo “scollino” siamo già in provincia di Arezzo. Ci troviamo in mezzo a boschi secolari dove sovrana è la tranquillità. Sì, proprio da favola. Faccio una breve sosta sul valico. È opportuno indossare una mantellina poiché mi attendono una quindicina di chilometri di discesa fino al paese di Stia, in pieno Casentino.
Andando avanti per la statale avrei incontrato il famoso castello di Romena, ma ormai il percorso non posso più variarlo. Arrivo al bivio.
Ora le cose si fanno veramente serie. Per arrivare al Passo della Consuma dobbiamo letteralmente “arrampicarci” lungo la “famigerata provinciale della Scarpaccia”. Una salita tutta scoperta di circa 8 chilometri che si presenta con ampi rettilinei e poche curve. Poi la strada “spiana” ma, in zona Omomorto, torna a impennarsi per altri 4 chilometri fino al valico della Consuma che si trova a 1050 metri sul livello del mare. Infine tutta discesa fino a casa.
Che dire di questa bellissima sgambata? Ha un dislivello medio di 1750 metri e da Firenze a Firenze sono circa 110 chilometri. Ogni pedalata, vi assicuro, vale lo scenario vissuto tanto è leggiadra la natura sia della terra casentinese sia di quella fiorentina. Le strade sono poco trafficate e in certi tratti l’unico suono che si sente è quello dello scorrere della catena della bicicletta. Tutto questo ti fa pensare ad altri tempi, altri ritmi quando ancora l’asfalto sulle strade era ancora un sogno e i profumi dei boschi e dei campi in fiore si susseguivano chilometro dopo chilometro. Un consiglio… “se amate le sgambate con la bici… non potete perdervi assolutamente questo percorso”. Quante stelle? Cinque, naturalmente!
A proposito… quei profumi si sentono ancora!
Simone Moretti
© copyright Simone Moretti 2014
Fonte delle foto: web & www.quellidelladomenica-mtb.it
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Valico Croce ai Mori e Passo della Consuma, una sgambata all’insegna del Sole by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.