Articolo pubblicato su IUA n° 5, Anno I, Luglio-Agosto 2014
Nel cervello del turista più o meno colto che si accinge a sbarcare, dopo un breve tragitto da Trapani, sulla più importante delle Isole Egadi, ronza fastidiosa una domanda: il nome di queste isole mi ricorda qualcosa, studiato a scuola tanto tempo fa… ma cosa? Beh, basta usare il proprio tablet o smartphone e cercare su Google per ottenere la risposta: qui, tra Favignana e Marettimo, avvenne una delle più famose battaglie navali dell’antichità! Il 10 Marzo del 241 a.C., al culmine della prima guerra punica, la flotta romana, comandata dal Console Caio Lutazio Catulo, inflisse una decisiva sconfitta alla flotta cartaginese dell’Ammiraglio Annone, ponendo di fatto fine a un conflitto che, con alterne fortune, durava da più di venti anni.
Risolto questo dilemma culturale, scendiamo dal traghetto e, immediatamente, ci viene spontanea un’altra domanda, molto più pratica: che ci fanno tanti punti di noleggio di biciclette e motorini proprio a ridosso dei moli? Magari, se abbiamo già dato un’occhiata alla mappa dell’isola, la risposta viene da sola: Favignana è praticamente tutta pianeggiante, se si eccettua il Monte S. Caterina, visibilissimo a chi arriva, sulla cui vetta (330 mt.) si erge l’omonimo forte, di ascendenza normanna. Così, il mezzo certamente più comodo per scorrazzare per le strade e raggiungere comodamente quasi ogni punto dei 33 km. di costa, è quello a due ruote. Se a motore o, più sportivamente, a pedali, lo deciderà la vostra pigrizia…
Favignana è bella, anche se così spoglia di presenze arboree che nel pieno dell’estate, a mezzogiorno, se non avete la pelle delle lucertole o state a mollo nel mare oppure vi sedete nei bar del paese a gustarvi un’ottima granita alle more di gelso, somma delizia locale. Però, quando la canicola si placa, quanto è gradevole girare tra la macchia mediterranea e la gariga, avendo a portata di pedale deliziose calette, promontori rocciosi e insenature da dove lo sguardo spazia verso la costa siciliana o le altre gemme dell’arcipelago, Marettimo e Levanzo!
Favignana deve il suo nome attuale al vento caldo di ponente, il Favonio, che ne determina il clima, mitissimo in inverno (qui i problemi di riscaldamento delle case non esistono); il suo nome, in epoca classica, era però Aigùsa, Egusa per i latini, che vuol dire, più o meno, “dove ci stanno le capre”.
Molto più gentile la definizione del pittore Salvatore Fiume, “una farfalla sul mare”, data a Favignana per via della sua sagoma caratteristica. Se volete avere una panoramica completa dell’isola, il modo c’è, vi costerà solo un po’ di fatica (evitate le ore bollenti) per ascendere al Castello di S. Caterina, per uno stradello rifatto da pochi anni. Lassù, l’antica fortificazione normanna, poi riutilizzata anche in epoche recenti, è ora praticamente in rovina e occorre fare un po’ di attenzione: ma la vista è davvero magnifica.
Discendendo, ai piedi del colle incontrerete un’altra attrattiva locale: l’ex Stabilimento Florio per la lavorazione del tonno, di cui, per secoli (fino ad anni recentissimi) nel mare delle Egadi si è fatta “mattanza”, un sanguinoso spettacolo che attirava nugoli di turisti. Ora di tonni non ce ne sono più, o sono troppo piccoli per essere pescati: ce ne faremo volentieri una ragione… Il Museo della Tonnara, creato nelle strutture dello Stabilimento, è però uno spettacolo da non perdere: sarete guidati da ex operai del settore, guide abilissime, e potrete vedere le barche e tutti gli strumenti utilizzati per questo tipo di pesca tradizionale; non solo, nel settore archeologico sono conservati reperti storici trovati nel mare delle Egadi, tra cui il rostro originale di una nave, affondata probabilmente durante la famosa battaglia. A sera, infine, perdetevi pure tra le caratteristiche stradine del paese: tanto, all’ora di cena l’appetito vi guiderà verso una delle trattorie dove il pesce, freschissimo, lo sanno cucinare davvero.
© copyright Gianni Marucelli 2014
Fotografie di Gianni Marucelli
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