Articolo pubblicato su IUA n° 10, Anno III, Novembre 2016
Riconosco che per descrivere un paesaggio sia necessario avere bene in mente l’importanza delle teorie, delle quali “è bene essere a conoscenza”.
Mi sia consentito però non tralasciare quel che si dice “affidarsi alla intuizione”.
È ciò che non mi condiziona il piacere di scrivere, descrivere, pensare, immaginare, sognare.
Credo di scrivere come si dipinge “per animare delle sensazioni e delle visioni” come diceva Picasso, in ogni suo differente momento compositivo artistico.
E solamente se lasciata libera l’arte che è “appagamento sublimante di istinti inconsci” lo incalzava Freud, diventando consolatrice.
Scrivere per me è avere una intera scatola di pastelli colorati a disposizione e utilizzarli per ogni frase, a seconda del contesto di stupore, meraviglia, emozione…
Scrive Itten in “Arte del colore”: “La teoria deve liberare dalla incertezza e dalla titubanza…
Poi comunque sia, per me è armonia.
Quando si dice armonia, la mente corre a una gradevole consonanza di suoni: l’armonia è, infatti, musicalità e grazia.
Scrivere è comporre, come dipingere avendo per ogni frase un pastello a colori. by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.