Articolo pubblicato su IUA n° 7, Anno III, Luglio-Agosto 2016
Tra le tante istituzioni, sparse sul territorio della Toscana, che cercano di mantenere vivo il ricordo di una civiltà ormai estinta, ma ancora ben presente nei ricordi dei più anziani, quale quella contadina tradizionale, segnaliamo il piccolo Museo di Casa d’Erci, nel Mugello. Situato in una località estremamente suggestiva, sulle primi pendici della catena appenninica, Casa d’Erci, che prende il nome dall’omonimo torrente che scorre nei pressi, è una tipica colonica, ormai abbandonata come tale da più di sessanta anni, che ha avuto la fortuna di non decadere rapidamente, com’è capitato a tante altre, ma di essere scelta, già dalla metà degli anni Settanta del secolo scorso, da un gruppo di volontari del luogo, per lo più artigiani, ma anche professionisti e impiegati, che si sono impegnati nella raccolta, nel restauro e nell’esposizione di moltissimi oggetti, d’uso comune e di lavoro, che testimoniano la vita e l’attività della gente che qui ha vissuto, per secoli, strettamente legata alla coltivazione della terra, allo sfruttamento del bosco, alla pastorizia.
Supportata da una ricca documentazione, anche fotografica, la raccolta trova i suoi spazi più suggestivi nella ricostruzione dell’ambiente domestico, come la grande cucina, la camera da letto, la cantina, ma anche la stalla, che, in una casa contadina, faceva tutt’uno con l’ambito familiare.
Nel corso dei decenni, il Museo si è specializzato nell’attività di supporto didattico rivolta alle scuole, e i gruppi di alunni che visitano non solo gli spazi museali, ma anche il sentiero naturalistico-storico, ricco di circa 120 specie di piante opportunamente cartellinate, in modo da avere la possibilità di conoscere la vegetazione tipica della zona, sono veramente tantissimi.
Da qualche anno, le classi possono usufruire anche del nuovissimo laboratorio di didattica ambientale, sito a qualche decina di metri dal Museo, ove è presente una vasta sala riunioni, che serve anche come sala-mensa, e una moderna cucina che è in grado di preparare i pasti per una sessantina di visitatori.
La zona, coperta di boschi di castagno e di quercia, offre anche la possibilità di fare belle escursioni; purtroppo, qui, come nella fascia montana immediatamente prospiciente, si è abbattuta, nel corso degli anni Novanta, la devastazione causata dalla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità (TAV) Firenze – Bologna, che ha impattato le sorgenti e le falde acquifere distruggendole in gran parte. Frane, morie di boschi, scomparsa delle acque superficiali (torrenti ecc.) sono state il prezzo pagato da questa zona del Mugello al cosiddetto “progresso”, ma sarebbe meglio dire all’incompetenza e noncuranza di chi ha condotto l’opera.
Invitiamo i nostri lettori a visitare questo organizzatissimo Museo, dandone le coordinate e le modalità di contatto:
Museo della Civiltà contadina – Grezzano di Mugello – aperto nel pomeriggio di tutti i giorni festivi- possibilità di concordare visite guidate per gruppi e scolaresche. Contatti e info: www.casaderci.it – mail: info@casaderci.it – tel. 3336683897 (museo) – 3386880647 (visite guidate e attività didattiche). Il Museo è facilmente raggiungibile in auto da Borgo San Lorenzo (FI), il più grande centro urbano del Mugello, in dieci minuti di auto.
Galleria fotografica a cura di Gianni Marucelli
TOSCANA: Il museo della civiltà contadina di Casa d’Erci by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.