Poesia pubblicata su “Il Salotto” n° 3, anno IV, Maggio 2024
Eppure l’aspettiamo, tutti gli anni
come l’approdo d’una promessa
vagheggiata nell’ombra fredda
delle stagioni morte;
come la gemma d’una speranza
di fede nella vita, tuttavia:
le piume d’un nido in attesa
sotto il tetto
il vento tiepido d’Eostre*
che rinasce
e semina di petali e di luce
le lande desolate dell’inverno
le uova fecondate degli uccelli
negli anfratti sicuri
d’una cavità d’albero
della concavità salata d’uno scoglio
le ripe che s’accendono di giallo
negli spettinati grappoli
dei fiori di ginestra
il mare già cosparso sui fondali
del baluginio biancastro
delle posidonie
il cielo più alto e meno vuoto
di voli e di schiamazzi
acrobata sospeso
tra verità e mistero.
- divinità pagana nordica della primavera
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