poesia pubblicata su “Il Salotto”, n° 4, anno III, Luglio 2023
Con superbia indelicata
deponi un sigillo
sui miei occhi
perché possa fissare
la tua immagine.
Le tue foglie d’argento
fremono leggere
tra le mie dita.
I tuoi frutti
nei rami
come un delicato rosario.
La tua chioma
sopra me
compone
ombre e luci,
le intravedo
a palpebre socchiuse,
e ti respiro.
Raccolgo
la tua forza selvatica
e vitale
di natura
in movimento…
Ti cingo, ti accarezzo
e la linfa d’olio,
fecondo e denso
scorre sulla pelle
delle mie mani
protese ai rami,
sino alle labbra socchiuse.
In libertà,
so bene cosa fare.
Distenderò
il bianco lino
sulla nuda terra,
come un giaciglio,
e mi racchiuderai
sulla tua ombra
in attesa,
come dentro
e sotto una preziosa cupola
in purezza integrale.
Ogni volta. Tante volte.
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