articolo pubblicato su IUA n° 2 anno X, Febbraio 2023
Gentili lettori, dopo una prima metà di gennaio piuttosto stabile ed anche calda, come ipotizzato nella seconda metà del mese è entrato invece in scena il vero inverno mediterraneo e lo ha fatto portando temperature sotto le medie del periodo, precipitazioni abbondanti e nevicate anche diffuse in regioni, come ad esempio la Toscana, che difficilmente riescono a vedere la cosiddetta Dama bianca fino in pianura. Si è trattato di un affondo di origine artica il quale rispetto a masse di aria prettamente continentale, spesso secche per le zone tirreniche, ha in sé le caratteristiche giuste per dar vita a dei minimi di bassa pressione che, come detto, favoriscono precipitazioni anche abbondanti. La neve è caduta copioso anche sul versante adriatico dai 250mt slm in su. L’unica zona che è rimasta nella cosiddetta ombra pluviometrica (ovvero senza precipitazioni) è stato l’estremo nord-ovest rispetto al quale la barriera costituita dalle Alpi ha fatto come da trampolino facendo in modo che la perturbazioni scavalcasse in toto tutta l’area.
La perturbazione artica ha lasciato in eredità delle temperature fredde che tenderanno a rimanere tali anche per tutta la prima settimana dal mese quando non è da escludere che la parte meridionale della penisola venga lambita, a ridosso del fine settimana, da una nuova perturbazione fredda. La possibilità o meno di precipitazioni anche nevose in zone ad esempio come la Basilicata o il Gargano, dipenderà dalla precisa traiettoria della stessa perturbazione, dettaglio questo che potrà essere chiarito solo attorno al 01 del mese quando l’articolo sarà già andato in redazione. Ad ogni modo ciò che è certo è che le temperature rimarranno piuttosto fresche un po’ in tutta Italia e questo soprattutto nelle ore notturne e nella prima mattina. Le regioni del centro-nord invece, almeno per tutta la prima decade del mese, avranno una prevalenza di alta pressione e quindi assenza di precipitazioni in un contesto si asciutto ma anche fresco. Vi è da osservare come spesso negli ultimi inverni le temperature difficilmente sono rimaste fredde così a lungo.
Per quanto concerne il proseguo del mese di febbraio la previsione si fa molto incerta. Appare scongiurata la presenza di un vortice polare schiaccia sassi, ovvero troppo forte da rimanere sempre confinato nelle sue zone di origine. Questo potrebbe consentire nuove discese di aria fredda fin verso il Mediterraneo ma ciò potrebbe accadere con maggiore possibilità nella seconda parte del mese. Ad oggi non vi sono segnali concordi in tal senso mentre non è da escludere a priori la possibilità di un mese di marzo molto dinamico e perturbato. Nel frattempo acquisiamo positivamente il dato delle precipitazioni abbondanti che vi sono state in buona parte d’Italia nel mese di gennaio con la neve che una volta caduta non si è sciolta subito avendo così la possibilità di raggiungere con gradualità gli invasi di accumulo e le falde acquifere cosa quanto mai fondamentale in vista della stagione estiva. Nella foto a sinistra: Modigliana.
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