Articolo pubblicato su IUA n° 11, anno IX, Dicembre 2022
Gentili lettori, il risultato non è ancora sufficiente per risanare il deficit pluviometrico accumulato nel corso del 2022, ma a novembre qualcosa si è mosso in tal senso e, a parte gli inopportuni nubifragi che hanno colpito ancora una volta le regioni centro-meridionali, anche in buona parte del centro-nord si sono avute alcune importanti precipitazioni. Se per le falde ancora non basta, almeno la vegetazione ne ha tratto beneficio. Come scritto più volte nelle pagine di questa rubrica, il 01 dicembre inizia ufficialmente l’inverno meteorologico che poi terminerà con l’ultimo giorno del mese di febbraio. Ci si interroga, allora, rispetto a quali caratteristiche avrà la nuova stagione cosiddetta fredda; sarà tale come le aspettative del nome oppure sarà un’ennesima stagione deludente, come lo sono state quasi tutte quelle dell’ultimo decennio? Qualcosa di diverso sembrerebbe affacciasi tra le maglie dei modelli fisico-matematici di riferimento e degli indici utilizzati dagli esperti in materia.
Già a settembre avevamo accennato a come i più importanti centri di studio del settore, ad iniziare da quello ECMWF, finanziato dall’Unione Europea, lasciassero intravedere quanto meno una stagione più variabile, ed a tratti perturbata, rispetto agli ultimi inverni. Tale previsione sembra trovare conferma analizzando la situazione attuale. Quest’anno il vortice polare, la grande perturbazione fredda che si forma tutti gli anni in corrispondenza delle zone polari e che determina le sorti dell’inverno in tutto l’emisfero settentrionale, appare piuttosto debole. Immaginate una trottola: più questa gira forte e più rimarrà confinata in un piccolo spazio, più sarà debole e più tenderà ad oscillare espandendo il suo raggio di azione.
L’immagine che abbiamo postato sopra è tratta proprio dal Centro di calcolo ECMWF ed indica il valore NAO (North Atlantic Oscillation) che riporta la differenza tra l’Alta pressione delle Azzorre e la bassa dell’Islanda. Quando il valore è negativo, allora è altamente probabile che il vortice polare sia debole determinando l’espandersi di campi di alta pressione nelle zone più settentrionali dell’emisfero e, di conseguenza, delle discese di aria fredda alle latitudini più basse come quella del Mediterraneo. Una legge della fisica ci ricorda come, in prossimità di una risalita di aria calda, nei suoi bordi laterali ci sarà una discesa di aria fredda. Ora, una prima discesa appare altamente probabile già a partire dai primi giorni del mese di dicembre. Le previsioni attuali ci suggeriscono però come tale discesa vada a cadere non nel Mediterraneo ma bensì tra la penisola iberica e l’Oceano Atlantico, questo forse perché il valore NAO in tale periodo sarà eccessivamente negativo.
Per gli amanti del freddo e della neve questa è senz’altro una ghiotta occasione che pare andare persa ma, ad ogni modo, ve ne dovrebbero essere delle altre a seguire, già a partire da metà dicembre, quando il valore della NAO, come risulta dalla prima immagine postata, dovrebbe risalire verso la neutralità. Le previsioni mensili di ECMWF indicano un mese di dicembre piuttosto dinamico, con occasioni per precipitazioni anche frequenti e con temperature non di troppo superiori alla media di riferimento per il periodo. Volendo tirare le somme, è lecito attendersi nel complesso un mese di dicembre poco anticiclonico; ciò significa che non dovremmo assistere al tempo stabile e magari nebbioso come quello di molti mesi di dicembre degli ultimi anni. Se considerassimo come media di riferimento solamente l’ultimo decennio, allora le temperature risulterebbero inferiori alla media stessa. I primi giorni del mese saranno abbastanza freschi ed a tratti piovosi, come gli ultimi del mese di novembre. Verso il ponte dell’Immacolata, a seconda di dove andrà a colpire la prima discesa di aria fredda, potremmo avere o una temporanea risalita di aria calda per il periodo oppure, più probabilmente, una perturbazione che dispenserà ancora importanti piogge. In seguito, non è da escludere come intorno alla metà del mese, ma anche per tutta la seconda quindicina, l’Italia possa diventare bersaglio più diretto di masse di aria fredda. Quest’anno, data la NAO negativa o tutt’al più neutra, è lecito attendersi i maggiori effetti del freddo nelle zone del centro-nord piuttosto che in quelle del centro-sud, maggiormente favorite in situazioni di NAO positiva come quella avuta nell’ultimo decennio. Buon Natale a tutti nella speranza che possa essere sereno ed anche bianco per gli amanti della neve.
Le previsioni meteo del mese di Dicembre 2022 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.