Recensione pubblicata su IUA n° 3, Anno III, Marzo 2016

Quell’idea-che-ci-era-sembrata-così-bella--197x300Tito Barbini

QUELL’IDEA CHE CI ERA SEMBRATA COSI’ BELLA

Firenze, ASKA ed., 2016.

€ 15,00

Non un’autobiografia, nemmeno un libro di storia contemporanea, neppure una riflessione filosofica.

Questo libro è la narrazione di un viaggio, attraverso il tempo, le idee, gli eventi, i personaggi, fatta da uno scrittore che di viaggi se ne intende, ne ha descritti diversi, dall’uno all’altro capo del mondo.

Però, talvolta è più difficile, e ci vuole molto più coraggio, a ripercorrere mezzo secolo di storia personale, che è anche la storia di tanti altri, che andare con uno zaino sulle spalle da Capo Horn all’Alaska, o dal Delta del Mekong fino in Tibet, come Tito Barbini ha fatto.

Ecco, dunque, il nostro autore percorrere a ritroso i difficili sentieri di un’esperienza politica che è durata quasi una vita, e che lo ha visto protagonista nella sua regione, la Toscana, ma in contatto personale con uomini che l’hanno fatta davvero, la storia con la S maiuscola.

L’idea del titolo, come forse avrete capito, è quella comunista, e l’uso del trapassato suggerisce come essa sia considerata un’utopia ormai tramontata, coi fallimenti storici di cui tutti sappiamo.

Ma ciò che “essere comunisti” ha significato, per Tito e per milioni e milioni di altre persone, non può essere liquidato con due parole, spesso sprezzanti. Dietro, ci sono le speranze, i sacrifici, le lotte, le gioie e le delusioni di un’intera generazione, ed è attraverso la testimonianza di chi li ha vissuti in prima persona che i giovani potranno imparare: a non commettere gli stessi errori, è vero, ma anche a costruirsi una nuova visione di futuro che, in questo momento, appare incerto e nebuloso. Perché, in fondo, i principi che erano alla base di quell’idea sono ancora attuali: libertà, uguaglianza, legalità, giustizia, solidarietà. E questo nessuno lo può mettere in dubbio.

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Il libro di Barbini parla tanto al cuore quanto alla ragione; intriga, emoziona, commuove, fa ricordare a chi c’era eventi essenziali della storia della seconda metà del “secolo breve”, com’è definito il ‘900, o li pone all’attenzione di chi ancora non era nato: e – lo sappiamo tutti – certe cose è difficile apprenderle a scuola. Così, Tito ci racconta il suo incontro con Yuri Gagarin, il primo uomo ad aver visto la terra dallo spazio, e lo sguardo azzurro e limpido del cosmonauta non lo dimenticheremo nemmeno noi lettori. Poi, il rombo dei carri armati russi in Pazza San Venceslao a Praga, udito dall’albergo in cui Tito, insieme ad altri giovani comunisti italiani, assistono impotenti alla “fraterna” invasione sovietica; e i retroscena dell’arresto e del confronto con i vertici dell’URSS che il protagonista della Primavera di Praga, Alexander Dubcek, narrerà proprio a Tito molti anni dopo, in occasione di un suo viaggio a Cortona. Ancora, i funerali di quel grande statista, e amico personale del nostro autore, Francois Mitterand, cui Barbini ci fa assistere, a Notre Dame, da una posizione privilegiata, proprio dietro Fidel Castro, con Helmut Kohl, leader della nuova Germania unita, che piange disperato… O ancora, più vicino alla nostra dimensione di comuni cittadini, lo svolgimento dei grandi scioperi e delle manifestazioni di operai e studenti in provincia di Arezzo, alla fine degli anni ’60… Il tutto surrogato, messo a confronto, con le esperienze del Barbini viaggiatore, sulle tracce delle stragi perpetrate in Cambogia da Pol Pot in nome del comunismo, e già narrate in un libro bellissimo, “I giorni del riso e della pioggia”, uscito qualche anno fa.

Inutile continuare. Troppi gli eventi, le sensazioni, le profonde riflessioni che questo libro, scritto con stile felice e maturo, contiene e che, dopo alcune presentazioni pubbliche, ha già innescato un dibattito, che farà senz’altro bene a chi crede, dopo aver pressoché azzerato la sinistra in Italia, di aver affossato anche la speranza di tutti noi in un mondo migliore.

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CC BY-NC-ND 4.0 Tito Barbini: QUELL’IDEA CHE CI ERA SEMBRATA COSI’ BELLA by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.