Gentili lettori, dopo un ottobre con un clima piuttosto variabile e che purtroppo si è concluso con una sorta di ciclone mediterraneo che ha investito le regioni dell’estremo sud con piogge torrenziali, il mese di novembre prenderà avvio subito con una classica perturbazione di stampo autunnale, che questa volta investirà per lo più le regioni settentrionali. Tale perturbazione, più estesa ed organizzata delle precedenti, dovrebbe esaurire i suoi fenomeni attorno al 4/5 del mese, lasciando spazio ad un abbassamento delle temperature che si porteranno su valori prossimi alle medie del periodo e localmente anche inferiori. Con l’allontanarsi della perturbazione si dovrebbe poi assistere ad un parziale ritorno dell’alta pressione su tutto lo stivale, fatto causato da un temporaneo rinforzo del vortice polare, la grande perturbazione fredda che si forma tutti gli anni in corrispondenza del semestre freddo. Esaminando i vari modelli previsionali ma soprattutto gli indici a disposizione della meteorologia, lo stesso rinforzo del vortice polare non sembrerebbe poter essere troppo duraturo e ciò dovrebbe lasciare aperta la possibilità di assistere ad ulteriori perturbazioni con destinazione prevalente sempre il centro-nord e con la tendenza per il Mediterraneo a rimanere spesso zona bersaglio di depressioni Del resto, se non sono alluvionali, le piogge autunnali sono sempre di estrema importanza per rinvigorire le falde acquifere per l’estate successiva. Ad ogni modo quest’anno, in vista del trimestre invernale, sembra che possiamo contare su una situazione molto diversa rispetto a quella degli ultimi 8/9 anni, quando si sono avuti degli inverni caratterizzati per lo più da tempo stabile e caso mai solo da sporadici episodi freddi, che spesso hanno coinvolto più il centro-sud rispetto al nord del paese. In questo periodo dell’anno, nelle ultime stagioni, stavamo già assistendo ad un approfondimento del vortice polare che non consentiva alle perturbazioni di scendere per i meridiani a più basse latitudini. Vi vogliamo evidenziare la situazione appena descritta, attraverso le immagini sotto postate.
La prima indica quella che al 28 di ottobre è la temperatura che si è registrata in corrispondenza del Polo Nord alla quota di 10hpa ( circa 31.000 mt slm). Come potete notare la temperatura attuale, indicata dalla linea nera, risulta essere abbastanza superiore alla media del periodo rappresentata dalla linea grigia. Apparentemente tale considerazione potrebbe sembrare un paradosso ma in realtà, quando parliamo di stratosfera (parte superiore dell’atmosfera terrestre) il fatto che le temperature non siano troppo basse consente più facilmente un indebolimento del vortice polare, che così ha più possibilità di dispensare aria fredda anche alle basse latitudini.
La seconda immagine che vi mostriamo è quella che indica le anomalie delle temperature superficiali delle acque del pianeta. Come abbiamo avuto modo di scrivere in altre occasioni, la distribuzione di tali anomalie può influire di molto sulla struttura del vortice polare, andando soprattutto a determinare dove vi possono essere i più importanti affondi perturbati.
Dall’immagine innanzitutto risalta all’occhio del lettore l’importante anomalia fredda in corrispondenza della parte centrale dell’Oceano Pacifico, che è dovuta al fenomeno de La Nina che sarà nuovamente presente per il secondo inverno consecutivo. L’autentica novità però è data dal raffreddamento visibile nella parte settentrionale del medesimo Oceano in corrispondenza delle coste occidentali degli Stati Uniti e del Canada Negli ultimi anni tale zona era colorata di un rosso intenso e ciò ha inciso profondamente sul meteo sia nord americano che di casa nostra. In America, come risaputo, le più importanti nevicate si sono avute sulle città della costa orientale; quelle occidentali sono state alle prese anche con forti siccità ed in Europa difficilmente si sono avuti affondi freddi prolungati e significativi. Quest’anno invece, con questa nuova situazione, è probabile che accada il contrario. Tutto questo per dirvi che probabilmente assisteremo ad un inverno italico spesso perturbato e con episodi potenzialmente freddi. Intanto, in attesa dei dettagli che senz’altro vi forniremo nel prossimo aggiornamento di dicembre, riepiloghiamo le previsioni per novembre: primi 5/6 giorni del mese perturbati, soprattutto al centro-nord, poi parziale miglioramento ma con temperature sempre nelle medie del periodo se non al di sotto; poi, tendenza a nuovi perturbazioni in arrivo con clima via via sempre più freddo!
Le Previsioni del mese di Novembre by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.