Articolo pubblicato su IUA n° 9, Anno II, Ottobre 2015
Grazie alla sua natura geologica in calcare bianco, i romani che invasero la Sardegna lo chiamarono Mons Clarus. Il colle cagliaritano, tuttavia, era già frequentato già molto tempo prima dell’arrivo dei figli di Romolo. Intorno alla seconda metà del III millennio avanti Cristo, sul Monte Claro si sviluppò un’importante civiltà pre-nuragica (la cosiddetta cultura di Monte Claro. A testimoniare quest’antica presenza c’è tutta una serie d’importanti ritrovamenti archeologici. Nel 1905 fu trovato un ipogeo funerario, dove sono stati trovati molti oggetti funebri adesso esposti al bellissimo museo archeologico di Cagliari in piazza Arsenale.
Monte Claro, dal 1905 al 1998 si trovava all’interno dell’ex ospedale psichiatrico della città. Dopo la sua chiusura grazie alla legge Basaglia del 1978, passò sotto la responsabilità della provincia di Cagliari che l’ha trasformato a parco cittadino.
L’ingresso principale del parco è situato in via Cadello. Sin dall’entrata ci accompagna un viale impreziosito da lecci al cui inizio sono poste le curiose e famose pietre sonore create dall’artista sardo di fama internazionale Pinuccio Sciola.
Proseguendo per il viale si nota a destra un piccolo laghetto con l’immancabile corredo aviario costituito da germani e altre specie di anatre.
Andando avanti si può ammirare una singolare fontana detta “Fontana Logo” dal simbolo del parco sullo sfondo della struttura stessa. Il logo riproduce la decorazione che fu ritrovata nel 1905 nell’ipogeo funerario.
La flora è ben rappresentata nel parco: carrubi e vari tipi di pini (tra cui il pino di Aleppo), oleandri, i gelsi bianchi, i viburni, i salici nei pressi del laghetto, gli olivi, gli onnipresenti mirto e corbezzolo.
Numerose specie di volatili fanno la loro bella figura: oltre ai germani e alle altre anatre, frequenti sono i cardellini, delle cinciallegre e altri passeracei che devono contendersi il “palco canoro” con una gran quantità di urlanti pappagalli di ogni razza e grandezza (sicuramente fuggiti da qualche gabbietta…). Naturalmente non possono mancare i classici piccioni e, visto che Cagliari è sul mare, i gabbiani.
Nel laghetto “sguazza, e si riproduce” una nutrita popolazione di tartarughe sicuramente lì abbandonate da diverso tempo una volta cresciute e l’acquario diventato troppo stretto…
Il parco di Monte Claro è aperto tutto l’anno dall’alba alla sera ed è di facilissimo accesso. A fianco dell’ingresso principale c’è un comodo e ampio parcheggio per i visitatori che abitano distante dal quartiere dove si trova.
È un luogo dove passeggiare e fare jogging nel bel mezzo della città senza preoccuparsi del traffico cittadino.
Insomma un parco aperto a tutti e non solo per i Cagliaritani ma anche per quei turisti amanti delle altre realtà oltre alle solite bellissime, incantevoli spiagge!
Fotografie di Alberto Pestelli © 2015
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