a cura di Alessio Genovese
Gentili lettori, ben ritrovati all’appuntamento periodico della rubrica meteorologica de “L’Italia, l’Uomo, l’Ambiente”, appuntamento che giunge all’inizio della stagione autunnale (01 settembre – 30 novembre) ed al termine di una stagione estiva che si è rivelata sicuramente più calda rispetto alle nostre aspettative. I periodi di caldo intenso hanno di fatto avuto una durata maggiore rispetto a quanto avevamo ipotizzato ad inizio giugno mentre le precipitazioni, in buona parte del paese, sono state tutto sommato nella norma, come correttamente avevamo previsto. Il numero delle estati “calde” sta sicuramente crescendo in maniera importante e tale fenomeno, ad oggi ancora difficile da spiegare scientificamente, non va assolutamente trascurato. Le configurazioni bariche, che si realizzano nell’emisfero nord, sono più o meno le stesse e di fatto vedono il Mediterraneo in posizione sfavorevole, ovvero il nostro territorio è una delle zone dello stesso emisfero nord che risulta più colpita dalle risalite di aria calda. Tali correnti calde negli ultimi anni hanno portato a delle isoterme via via sempre più calde, come se la potenza di un ipotetico phone risultasse sempre maggiore. In altri articoli avremo modo di tornare su tale argomento che risulta essere sicuramente molto importante.
Diciamo subito che l’autunno partirà dando un importante segnale di discontinuità rispetto alla stagione estiva. In effetti, dal 02 settembre è previsto un importante ricambio d’aria in quasi tutto lo stivale a causa di un’imponente discesa di aria atlantica, che dovrebbe essere in grado di dispensare temporali anche intensi, forte ventilazione e discesa della colonnina di mercurio per diversi gradi soprattutto al centro-nord tra il 03 ed il 04 del mese di settembre. All’estremo sud non giungerà tutta l’aria fredda, che dovrebbe colpire per lo più l’alto ed il medio Adriatico, ma le temperature non saranno certamente elevate. A seguire, gli ultimi aggiornamenti dei modelli fisico-matematici vedono la possibilità di un’ ulteriore discesa di aria atlantica in grado di alimentare le condizioni di maltempo, almeno fin verso la fine della prima decade del mese. Ampliando il nostro orizzonte temporale è lecito attendersi una stabilizzazione del tempo, in quanto ad oggi non vi sono elementi tali che facciano pensare ad un autunno particolarmente freddo; caso mai è più facile attendersi temperature ancora superiori alle medie del periodo, anche se con delle anomalie non molto marcate. Le precipitazioni dovrebbero continuare a mantenersi nella norma. Tale trend dovrebbe proseguire per quasi tutto l’autunno anche perché il prossimo inverno, in base ai dati oggi in nostro possesso, dovrebbe risultare più facilmente a trazione posteriore piuttosto che anteriore, senza andare quindi a compromettere l’autunno con precoci irruzioni di aria fredda.
Alessio Genovese
Pillole di Meteorologia: Autunno 2019 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.