Poesia pubblicata su IUA n° 7, Anno V, Luglio-Agosto 2018
Dopo le rose
Dopo le rose tu, papà.
Ti metteresti qui seduto
e mi diresti: cinque minuti
mi fanno male un po’ le gambe
tu non sei stanca?
Nei sogni mi sorridi
una camicia coloniale
gli occhiali che ti scivolano
sul naso, il tuo mezzo sorriso
onnipresente.
Come ti va, papà?
Io sono sola in mezzo alla pianura
e tu non sei un gigante, o un angelo
o l’unico tesoro.
Ricordo quando tornavi
e reclamavi un bacio dalle figlie.
Nel tuo salotto acceso, il valzer dei tuoi fiori,
le tue letture di storia, il calcio
un piatto di spaghetti al dente.
Ritorniamo in Calabria anche quest’anno?
Non preoccuparti, io tengo stretto tutto.
Sempre.
Aspetta ad alzarti, poi ti vengo dietro.
Con questo caldo una bibita, come dicevi tu.
Bella ghiacciata, e dopo sai che ce ne importa.
Un mare verde, per fare due bracciate.
Iole
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