Articolo pubblicato su IUA n° 1, Anno V, Gennaio 2018
Il mese di dicembre, come da previsioni, si è comportato, meteorologicamente parlando, in maniera molto dinamica, con diverse occasioni di precipitazioni piovose, ed in alcune zone anche nevose, ma soprattutto con temperature leggermente inferiori alla media del periodo. Sicuramente una boccata di ossigeno rispetto a quanto avevamo vissuto nei precedenti mesi di dicembre, ma anche rispetto alla sete di acqua che aveva un po’ tutto il territorio nazionale.
Rispetto a come si è concluso dicembre, il mese di gennaio dovrebbe iniziare con tempo ancora una volta dinamico e quindi senza anticicloni troppo invadenti sul Mediterraneo, ma con temperature più miti. Tutto ciò a seguito di un temporaneo rinforzo del ramo canadese del vortice polare che, come abbiamo visto in TV e leggendo i commenti sarcastici del Presidente Trump, sta determinando ancora una volta temperature assai rigide in Canada e nord Stati Uniti. Solitamente, quando avviene ciò, in Italia o si riscontra un anticiclone invadente con sole prevalente e nessuna precipitazione oppure perturbazioni di origine atlantica che portano neve abbondante sulle Alpi e clima umido e piovoso sul resto del paese. Questo è quello che dovrebbe accadere a più riprese, almeno fino verso la metà del mese. Ad oggi, fine dicembre, modelli alla mano si è già abbastanza certi di un passaggio perturbato proprio per il primo giorno dell’anno ed uno più importante, e dai connotati ancora incerti, a ridosso del ponte dell’Epifania. L’incertezza risiede per lo più nella traiettoria della perturbazione che, a seconda del suo percorso per giungere in Italia, potrebbe influenzare le temperature al suolo le quali tuttavia, come ipotizzato sopra, non dovrebbero essere particolarmente rigide. Il lato positivo è sicuramente quello delle precipitazioni atmosferiche, che dovrebbero essere ancora abbondanti almeno per tutta la prima metà del mese.
L’incertezza per il prosieguo del mese sta tutta nel tentativo del vortice polare di rafforzarsi, impedendo le discese di aria fredda verso le latitudini più basse ed iniziando a girare veloce su se stesso, come una trottola. In sostanza, proprio in questi giorni è in atto un tentativo di ricompattamento dello stesso vortice polare che, se dovesse andare in porto, così come avvenuto negli ultimi tre anni, potrebbe condizionare tutto il prosieguo della stagione invernale, con temperature molto miti e poche precipitazioni. In realtà, quest’anno sembrerebbe che le cose possano andare in maniera leggermente diversa, proprio a causa di alcuni fattori di cui abbiamo accennato nell’articolo relativo alle previsioni per il mese di dicembre e che effettivamente sembra che stiano contribuendo a rendere l’inverno in corso come un inverno di transizione fra stagioni miti ed altre sempre più fredde. Se questo tentativo di ricompattamento non andasse effettivamente in porto, allora, dalla seconda parte del mese in poi, potremmo assistere nuovamente a delle frequenti discese di aria fredda alla volta del mediterraneo.
Concludo dicendo che, a parere dello scrivente, il 2018 potrebbe essere un anno importante per comprendere se il trend del surriscaldamento globale possa essere effettivamente rallentato, anche grazie ad una bassissima attività solare. La nostra stella più importante pare che sia entrata con circa un anno e mezzo di anticipo in un minimo che potrebbe essere lungo e profondo. Questo potrebbe condizionare in vari modi il clima del pianeta. Fino ad ora i nostri oceani hanno accumulato un surplus di calore dovuto sia ai precedenti cicli solari (più forti di quello in corso) ma anche agli effetti de “El Nino” che abbiamo avuto due anni fa e che è stato fra i più forti di sempre. Ora le cose potrebbero incominciare ad andare diversamente e noi di “ItaliaUomoAmbiente” cercheremo di raccontarvele nella maniera più oggettiva possibile. Nel frattempo permettetemi di augurare un felice nuovo anno a tutti i lettori.
Alessio Genovese
PILLOLE DI METEOROLOGIA: LE PREVISIONI PER IL MESE DI GENNAIO 2018 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.