Articolo pubblicato su IUA n° 7, Anno IV, Luglio-Agosto 2017
Qualche tempo fa visitai a Cagliari il parco di Monte Claro, luogo un tempo appartenuto all’ex clinica psichiatrica di Villa Clara e quindi rivalutato e ristrutturato a parco cittadino dal comune. Subito dopo quella visita è nato un mio articolo pubblicato in queste pagine qualche anno fa. Non solo… Monte Claro è uno dei luoghi dove ho ambientato un episodio (un romanzo breve) della seconda trilogia dell’Etrusco tra i Nuraghes (la saga del maresciallo Fantini) che uscirà, molto probabilmente, a novembre, dicembre 2017. Ma lasciamo perdere questa pubblicità a mio favore e parliamo del parco.
A visitare il parco Terramaini andai, per la prima volta, nel 2009 e rimasi molto impressionato dal lavoro che era stato fatto per la sua realizzazione conoscendone sin dall’adolescenza la zona dove è ubicato. Sono ritornato quest’anno per una bella passeggiata rilassante… a distanza di otto anni qualcosa è cambiato ma il concetto di questo parco è rimasto immutato. Concetto… sì, si tratta, senza tirarla per le lunghe di un parco con uno scopo ben preciso che vedremo più avanti.
Il parco Terramaini, in linea d’aria, non è molto distante dal parco di Monte Claro ed è stato realizzato dopo un’accurata opera di bonifica di un’area a nord di Cagliari. Sono stati recuperati ben diciotto ettari e confina con il canale omonimo conosciuto dai cagliaritani anche come canale Mammarranca e con il parco di Molentargius famoso per la sua grande colonia di fenicotteri rosa. La zona, prima della bonifica e del recupero, era in un grave stato di abbandono e degrado. Era, in parole povere, una discarica a cielo aperto. A fine degli anni novanta fu dato il LA per la sua progettazione a cura dell’ingegner Fausto Mistretta.
Il parco si sviluppa su un terreno quasi totalmente pianeggiante dove il manto erboso, magistralmente curato, prevale sulle piante a medio e ad alto fusto.
Come detto in precedenza, il parco è nato con uno scopo ben preciso: garantire uno spazio più o meno attrezzato a chi ama l’attività fisica all’aperto. Per questo motivo è perfetto per chi fa jogging o semplici camminate con tutta calma, oppure sostare in alcune aree per chi invece vuole eseguire esercizi ginnici e, per chi non intende fare nè la prima nè la seconda cosa, può fare picnic rimanendo in città. È possibile, per gli sportivi accedere al cosiddetto percorso vita che prende il via all’ingresso di via Vesalio. Utili sono alcuni pannelli posti lungo il percorso che aiutano ad eseguire esercizi ginnici sia senza sia con gli attrezzi presenti nel parco. I bambini hanno uno spazio tutto loro con giochi, scivoli, altalene, ecc…
Esiste pure un laghetto, dove vivono alcuni fenicotteri rosa, attraversato da una passerella di legno. Qualche tempo addietro alcuni incivili hanno dato fuoco alla passerella che, nonostante sia passato un bel po’ dal gesto, non è stata ancora ricostruita (la mia visita ultima risale al 20 maggio 2017). Oltre ai fenicotteri, “sguazzano” nel laghetto, anatre, gabbiani, cavalieri d’Italia e, tra le piante e la macchia mediterranea all’interno del parco, cardellini, verdoni e, come nel parco di Monte Claro, qualche pappagallo fuggito (o fatto fuggire) dalla gabbia che ben si è ambientato in questa zona di Cagliari.
Notevole è la presenza della vegetazione tipica del Mediterraneo: corbezzolo, il rosmarino, olivo, il carrubo, il melograno, l’arancio amaro, limoni, ginepri e cespugli di rose. Sono presenti, inoltre, piante tropicali ornamentali come le palme.
In parole povere il parco Terramaini, insieme al parco di Monte Claro, a Monte Urpinu e al castello di San Michele offrono importanti spazi di relax e di attività ludico fisica ai cittadini cagliaritani e non respirando un’aria pulita pur rimanendo dentro le mura della città.
Galleria Fotografica © Alberto Pestelli 2009-2017
Il parco Terramaini di Cagliari by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.