Articolo pubblicato su IUA n° 7, Anno IV, Luglio-Agosto 2017
Si è tenuto, il 17 e 18 Giugno, il terzo Ciucoraduno 2.0, che visto la presenza di Asinari e asinelli provenienti dalle regioni del nord-est, ma anche dalla Lombardia e dalla Toscana.
È un vero e proprio movimento poco prima di essere tradito e crocifisso quello che promuove la rivalutazione dei ciuchini come compagni e collaboratori dell’uomo in varie attività, nato circa venti anni fa, quando questo animale era pressoché scomparso dalle nostre campagne e montagne ed era, ahimè, allevato solo per farne bistecche e spezzatini.
Un destino immeritato, per un quadrupede che da millenni è protagonista di tante vicende (chi ha portato il fanciullo Gesù in Egitto, sottraendolo ai massacri di Erode? E lo stesso personaggio, com’è entrato a Gerusalemme poco prima di essere tradito e messo a morte? – e questo tanto per fermarci alle Sacre Scritture…).
Per fortuna, in tanti si sono accorti che questa docile bestiola poteva essere ancora utile, sia come animale da compagnia, sia per supportare attività ricreative come il trekking, sia quelle attività medico-sanitarie che oggi sono conosciute come Pet-therapy.
Si sono diffuse così le Asinerie, che hanno contribuito moltissimo a preservare le diverse razze asinine presenti in Italia (dall’Asino di Martinafranca a quello dell’Amiata, tanto per citarne due molto note), ma soprattutto a farle conoscere al pubblico adulto e ai bambini, che di solito rimangono
letteralmente affascinati dall’incontro con un ciuchino.
Ovviamente, parliamo di asini addestrati, compito non facile che presuppone la conoscenza dell’animale e delle tecniche adeguate, oltre che il possesso di strumenti (finimenti, basti ecc.) che certo non si acquistano dal pellettiere all’angolo…
Al Ciucoraduno, che si è svolto nella bellissima cornice del Parco rurale di San Floriano, alle porte di Pordenone e in vista delle prime catene alpine, e che è stato promosso dalla locale “Compagnia degli Asinelli”, abbiamo chiesto a uno dei decani dell’Asineria italiana, Silvano Feletti di Pordenone, 78 anni magnificamente portati, quali siano le qualità degli asini:
“Sono docili e tranquilli, hanno molta memoria. Rifacendo lo stesso percorso capiscono subito dove devono fermarsi e lo fanno spontaneamente. Non è vero che sono testardi, sono riflessivi, una volta capito che non c’è pericolo non hanno più problemi. Generano una grande empatia, per questo quando esco con loro tutti si fermano; i cavalli invece mettono più soggezione”.
Silvano è stato anche uno dei pionieri dell’onoterapia nel nord-est d’Italia, come il nostro amico, il toscano Roberto Boni (del cui Ranch Margherita abbiamo ampiamente parlato in vari articoli), che è qui presente e che contende a Silvano il primato dell’anzianità tra gli Asinai (risultando primo, anche se per pochi mesi).
Ma gli asinai non sono qui solo per parlare con noi giornalisti: partecipano tutti a un convegno assai importante, incentrato sull’esame della nuova normativa, a livello nazionale e regionale, che dovrebbero seguire tutti coloro che fanno attività, di educazione ambientale, e tanto più di Pet-therapy, a partire dai prossimi mesi. Valanghe di pastoie burocratiche tra le quali non sarà facile muoversi, e di fronte a cui gli asinai del Nord-Est hanno deciso di far “massa critica” costituendosi in una Rete che avrà nome “Asini, Asinari e Ambiente”.
Chiusi i lavori, inizia fuori la Festa, con tanti eventi dedicati soprattutto ai più piccoli. Il tempo splendido ha richiamato dalla pianura centinaia di
persone, che si godono i grandi prati e i boschi.
I bimbi hanno a disposizione moltissimi giochi tradizionali (ricostruiti a mano, come un tempo) con cui divertirsi, oltre naturalmente agli asinelli di tutti i tipi. Molti anche i disabili adulti, che vediamo muoversi felici in un ambiente che li accoglie con affetto. Tocchiamo con mano cosa vuol dire “socialità nella semplicità”, e in questo le bestiole dalle lunghe orecchie diventano veramente protagoniste. Lo saranno anche la mattina appresso, quando accompagneranno bimbi e genitori in un trekking fino al paese di Polcenigo e ritorno; a guidare gli asinelli si alterneranno i conduttori “ufficiali” e i ragazzi, e qui i ciuchini dimostreranno ampiamente la loro intelligenza e docilità.
Infine, una parola sugli amici asinai: gente motivata, amante degli animali e della natura, semplice e cordiale: un grazie a tutti loro, che ci hanno
consentito di partecipare a questo bellissimo raduno!
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BOX GASTRONOMICO
A PORDENONE, IN PUNTA DI FORCHETTA
Al nostro arrivo nella cittadina veneto-friulana, abbiamo avuto solo un paio d’ore di tempo per dare un’occhiata alle vie centrali, coi bei palazzi in stile veneziano risalenti al XV e XVI secolo, e per trovare un locale dove nutrire le nostre curiosità gastronomiche. Ci siamo lasciati consigliare da una gentile signora del luogo e siamo approdati alla “Vecia Osteria del Moro”. Antico ristorante dal gradevole aspetto, ci presenta un menu suddiviso in due parti, l’una dedicata a piatti a base di pesce (il mare non è lontano), l’altra, per noi più affascinante, che propone pietanze della cucina tradizionale. Optiamo per queste ultime, degustando, nell’ordine, delle Pennette al ragù di coniglio davvero squisite, Gnocchi di patate fatti in casa con ragù in bianco, ancor più deliziosi, e un piatto di Frico. Cosa è mai? È un piatto proveniente dai monti della Carnia, composto da patate, cipolle e formaggio fuso, che ci viene servito accompagnato da una polenta che si scioglie letteralmente in bocca. Squisito anche questo! Innaffiamo il tutto con ottimo Cabernet della Casa, e ci addolciamo il palato con pesche al Bellini e Crema catalana, dessert all’altezza dei piatti precedenti.
Conto nella norma.
Se capitate in zona, ve lo consigliamo caldamente.
La Vecia Osteria del Moro, Via Castello 2, Pordenone – tel. 043428658
FRIULI-VENEZIA GIULIA: ASINI ALLA RISCOSSA NEL PARCO DI SAN FLORIANO (PN) by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.