Articolo pubblicato su IUA n° 2, Anno IV, Febbraio 2017
Arte povera? Senz’altro! Arte effimera? Svanirà nel giro di qualche settimana…
Eppure il fascino c’è, e attrae ugualmente grandi e piccini. E’ quello che si sprigiona dalle creazioni scultoree nel materiale più naturale che esista – il ghiaccio – opera di artisti di numerosi paesi del mondo, nell’ambito del XXVII Festival Internazionale delle sculture in neve che, a Gennaio 2017, si è tenuto nelle località di San Candido e San Vigilio (BZ).
La forma rappresentativa è tanto semplice quanto attrattiva per gli spettatori: negli angoli più suggestivi di entrambe le località sono stati approntati dei giganteschi cubi (3x3x3 m) di neve pressata e ghiacciata con acqua.
Gli scultori – suddivisi in dieci gruppi – hanno lavorato alle loro creazioni con pochi e semplici strumenti: seghe, filo spinato, palette… e, naturalmente, paraorecchie, guanti, maglioni e quanto altro necessario per proteggersi dal freddo davvero polare.
Anche il materiale su cui operare, come si è detto, è semplice, ma – almeno nel nord Italia e fino al 10 gennaio scorso – estremamente prezioso: la neve, infatti, non si è fatta vedere per un mese e mezzo. Poi, proprio nei giorni in cui si è tenuta la manifestazione a San Candido, in Val Pusteria, è caduta copiosa.
Le sculture di neve ghiacciata sono disseminate nel centro storico del paese, ognuna protetta da una recinzione in legno, e non sfuggono certo all’attenzione dei turisti, alte come sono circa tre metri e di un’ampiezza in proporzione.
Abbiamo visitato e fotografato per voi questa eccezionale mostra d’arte, il cui centro ideale, a San Candido, è costituito dal polittico (non sapremmo trovare termine più appropriato) formato da diversi blocchi di neve ghiacciata, il cui tema è la “Storia della Natività”. Dall’Annunciazione all’Adorazione dei Magi alla Fuga in Egitto, ogni particolare evangelico tante volte trattato dai massimi pittori e scultori dell’Occidente è riproposto nella nuda, semplicità del candore della neve, con grande maestria. La collocazione della gigantesca opera è il recinto esterno della splendida Collegiata romanica, che vi abbiamo descritto su queste pagine qualche tempo fa.
Sicuramente più laica, ma altrettanto suggestiva, è L’Onda di neve sotto la quale scivola, ventre a terra e braccia aperte, un bimbo entusiasta, suscitando l’invidia dei coetanei in carne e ossa… Riteniamo però che l’opera più amata dai piccoli sia il Pinguino fisarmonicista, nella via principale di San Candido, che con le sue festose fattezze ricorda qualche personaggio di Walt Disney.
Altre sculture hanno forme più astratte, o sono altamente simboliche, come le Fiamme di ghiaccio che guizzano, imponenti e immote, verso il cielo per ora sereno; o l’intricato Nodo che nemmeno la spada di Alessandro il Grande può spezzare (basta, in realtà, un po’ di sole caliente…).
Purtroppo, la neve caduta ha un po’ alterato certe forme e certi particolari, ma, nell’insieme, le opere di questo Festival originalissimo sono veramente godibili!
Comunque, la mostra rimane aperta, per chi vorrà ammirarla, fino a quando il sole dell’imminente primavera non la scioglierà completamente…
Galleria fotografica
(© Gianni Marucelli 2017)
Alto Adige – Scultori di ghiaccio by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.