Articolo pubblicato su IUA n° 2, Anno IV, Febbraio 2017
(fonte: Ansa ambiente)
Come in un cartone animato m’immagino la mobilitazione generale dei bombi, insetti acquatici, farfalle e anche alcuni uccelli scendere sul sentiero di guerra assieme all’esercito delle api contro i comuni nemici: gli insetticidi a base di sostanze nicotinoidi di nuova generazione. Una lotta senza quartiere per la sopravvivenza dove non si fa alcun prigioniero…
Ma lasciamo da una parte la fantasia e torniamo alla cruda realtà. È notizia recente (riportata sul sito della agenzia Ansa-Ambiente) che la ONG Greenpeace ha stilato un rapporto dove chiede alla Commissione Europea di mettere al bando, una volta per tutte, l’utilizzo di tutti gli insetticidi a base di nicotinoidi e neonicotineodi (di recente sintesi) in quanto sono altamente tossici non solo per le api ma anche per altri tipi di insetti impollinatori quali i bombi. La famosa associazione ambientalista non si ferma solo a questo tipi di insetti, ma include anche altre specie quali le farfalle, gli insetti acquatici e addirittura gli uccelli. Il risultato è che si possono avere delle importanti e tragiche ripercussioni sulla catena alimentare. Greenpeace chiede inoltre alla Commissione di favorire l’agricoltura ecologica.
Ma che cosa sono gli insetticidi nicotinoidi e neonicotinoidi? Sono sostanze sintetizzate partendo da un modello che si trova in natura: la nicotina [3(1-metil-2pirrolidil)piridina]. La nicotina ad una percentuale che sfiora il 20% è un alcaloide contenuto nelle foglie del tabacco e viene utilizzata per combattere alcuni tipi di insetti quali gli afidi. I nicotinoidi (cloronicotinili) di sintesi sono in commercio con il nome di Acetamiprid, Clothianidin, Imidacloprid, Thiacloprid e Thiamethosam. Come la nicotina, anche questi nuovi nicotinoidi agiscono sul sistema nervoso con il medesimo meccanismo d’azione: si fissano sui recettori colinergici di tipo nicotinico della membrana assonica provocando la sua depolarizzazione. Questo comporta infine il blocco della trasmissione dell’impulso nervoso e morte. Dal 2013 l’Unione Europea ha fatto togliere dal commercio per un periodo di due anni tre insetticidi di questo tipo (clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Tre su cinque… il bando è adesso in fase di revisione!) per la sospetta tossicità nei confronti delle api vietando l’utilizzo degli altri in prossimità dei corsi d’acqua e durante il periodo della fioritura.
Greenpeace ha pubblicato un rapporto dal titolo “Rischi ambientali degli insetticidi neonicotinoidi” dove sono esaminati gli studi su queste sostanze a partire dall’anno del bando, il 2013. La cosa che mi ha più sconcertato è una dichiarazione di un biologo, il professor Dave Goulson: “Le evidenze del contributo dei neonicotinoidi al declino delle api sono maggiori ora di quando venne adottato il bando parziale. Oltre alle api, questi insetticidi possono essere legati al morte di farfalle, uccelli e insetti acquatici…”
Questo per me vuol dire che, nonostante la messa al bando di tre neonicotinoidi su cinque (elencati poco sopra) la scomparsa di questi insetti è stata maggiore perché si sono usati maggiormente gli altri due insetticidi che non sono stati proibiti. Infatti il professor Goulson ha aggiunto: “Vista l’estensione del danno sull’ambiente, sarebbe il caso di mettere tutti gli insetticidi neonicotinoidi al bando”… e per sempre, aggiungo io!
L’articolo apparso sul sito di Ansa-ambiente conclude con una frase pronunciata dalla responsabile per l’Agricoltura sostenibile di Greenpeace, Federica Ferrario in cui sollecita di inviare una richiesta al ministro Martina per impegnarsi maggiormente per la creazione del bando totale e definitivo degli insetticidi neonicotinoidi perché… “vengono sistematicamente trovati nel suolo, nell’acqua e nella flora spontanea…”.
Anche i bombi e farfalle, dopo le api, dichiarano guerra agli insetticidi by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.