Poesia di Anna Conte
Non posso cancellare
dalla mente
quell’ultimo giorno
di sole di agosto.
Tutto rifulgiva
in un candore muto,
immacolato.
Muti eravamo noi
di fronte all’incanto.
Erano gli occhi a parlare
e a sprofondarci
nel mistero dell’incarnazione
di due anime
in un corpo solo.
Lo aspettammo con la gioia
e l’irrefrenabile irrequietezza
di chi non può attendere,
come la terra arida
che ha bisogno di impregnarsi
di gocce di vita,
come l’alba
che vince l’ora mattutina,
e l’abbraccio caldo e avvolgente
di una madre al suo bambino.
L’aspettammo e vivemmo
ogni singolo istante,
intensamente,
con estremo trasporto,
come fosse eterno,
ignari che tale splendore
potesse essere
l’ultimo,
ad irraggiare
germogli di cuore,
verdi speranze
e sogni talmente vivi
da sembrare reali…
Fu quello l’ultimo giorno
di sole di agosto…
fu quello l’ultimo giorno di sole
per me…
Anna Conte 1/6/2015
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