Articolo di Maria Iorillo & Alberto Pestelli (Io.Pe) pubblicato su IUA n° 8, Anno II, Settembre 2015
Quando il caso ci sorride, ciò che vediamo oltre la porta d’ingresso, ci gratifica d’aver scelto un determinato luogo per far sosta, prendere un caffè (in questo caso alla francese ma che sveglia ugualmente) e magari visitare una meraviglia che mai ci saremmo aspettati.
Provenienti da Grenoble – che avevamo lasciato più o meno verso le nove del mattino – e diretti a Gap, ci fermammo dopo qualche chilometro a Vizille, una cittadina di circa 8000 abitanti nella regione Rodano-Alpi nel dipartimento dell’Isere.
Fummo subito catturati dall’indicazione turistica del Castello (del XVII secolo), vanto di questo angolo di Francia in quanto fu la culla della Rivoluzione francese. Proprio qui, a Vizille, i tre ordini del Delfinato di Francia si riunirono per discutere sulla convocazione degli Stati Generali (1788).
Il castello fu, dal 1925 al 1960, residenza estiva dei presidenti della repubblica francese. In seguito è stato adibito a monumento storico ed è sede del Museo della Rivoluzione.
Lasciata la nostra auto nella Place du Chateau, ci avviammo all’ingresso del monumentale parco circondato da ben sette chilometri di mura.
Il parco – che ha una superficie di circa un centinaio di ettari – nacque con scopi poco ambientalisti: era, infatti, il giardino di caccia del proprietario del castello, il duca di Lesdiguières (secolo XVII).
Varcata la soglia ci trovammo soli soletti in questo angolo di serenità. L’unica musica era la melodia dei volatili acquatici. Cigni, germani, aironi bianchi e cinerini, folaghe e bernacce (le oche delle Ande), tutti impegnati in un “inno alla gioia” che, a momenti sembrava prendere le stesse note della canzone che fa…
Brigitte Bardot Bardot
Brigitte beijou, beijou!
Lá dentro do cinema
Todo mundo se afobou
Beh…, avevamo (e tuttora abbiamo…) fantasia da vendere…
È stato piacevole passeggiare costeggiando il laghetto e tanti canali che abbelliscono il parco che contiene circa ottanta specie di alberi e fiori. Ogni tanto dai sentieri laterali sbucava qualche cittadino di Vizille intento a praticare un po’ di sport per tenersi in forma.
Nonostante non si siano fatti vedere – e noi ci aspettavamo di vederli – il parco di Vizille ospita numerosi cervi e daini.
Insomma, quando il caso ci consiglia di fermarvi, fate come noi, sfoderate un bell’OBBEDISCO! Potrete trovare davvero un bel sorriso.
Il parco di Vizille è aperto tutto l’anno. La cittadina è sulla strada che porta al famoso centro sciistico dell’Alpe D’Huez, alla cittadina di La Grave e, dopo aver valicato il mitico passo del Col du Lauteret, Briançon a circa tredici chilometri dal confine italiano al passo del Monginevro.
A volte sconfiniamo… Francia, il parco di Vizille di Alberto Pestelli © 2015 è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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