Racconto pubblicato su IUA n° 4, Anno II, Aprile 2015

Il cosmo secondo la concezione eliocentrica di Copernico. Dominio Pubblico

Oggi il sole ha messo tra due parentesi la luce, per verificare l’ombra di un dubbio caldo sotto la sua pelle. Un piacevole intermezzo lasciando il mondo davanti alla sua porta d’alba. Un fotografare e interpretare ciò che in un viaggio, il solito, cadenzato, annoia e non si comprende. Sono immagini riconoscibili e forse gli dicono poco o nulla in quel guardarle in faccia, e chiuderle strette come vuole tra i suoi raggi, e imprigionarle a doppia mandata. Oppure possono essere tanto e far nascere il cuore da entusiasmi ed attese, tra gli orizzonti del senso pensato e sognato, desiderato e atteso. Attimi a creare in noi un’occasione lontana dalla retorica del frammento bonario, di ciò che arrivato a noi come contemporaneo, e che fa scintille strisciando con la sua debolezza, la sua perdita di riferimenti sull’esserci. Un reietto che si incaglia nelle dune di sabbia ormai nudo essere, rinviato a sé dall’onda, naufrago inafferrabile, obsoleto in un unico angolo. E ci si scioglie come lui, tra l’ingorgo e il gorgo, per finire granello di polvere nella soffitta polverosa. È l’incontro nello scontro che poi è l’ansietà, la sete, il miraggio, l’oasi d’illusione nel dimenticare la propria provvisorietà, l’idea debole, un ma, un se dentro. Una valigia questo cuore di effetti personali, forse bagaglio incapace di dialogare, i cui cocci e l’indicibile sono l’ombra dell’altro, dall’altro. Qui il sole a testa in giù riapre le parentesi: un raggio d’alba, l’ombra che si allunga ed è già domani.

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CC BY-NC-ND 4.0 Tra due parentesi di luce by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.