Di Alberto Pestelli
Bressanone (Brixen in tedesco) è la terza città per popolazione della provincia autonoma di Bolzano. Nonostante i primi insediamenti umani nella zona risalgano all’età del mesolitico e, passando per l’età del bronzo, successivamente, al 15 a.C., quando fu integrata sotto l’influenza dell’Impero romano, le prime tracce scritte su questa splendida città risalgono al 590 d.C. quando il territorio entrò a far parte del Ducato di Baviera.
Tuttavia la tradizione vuole che Bressanone sia stata fondata nel 901 d.C. Dal 1004 diventò la residenza del principe vescovo che ne fece capitale del suo dominio. Proprio in questo periodo (decimo secolo) si hanno le prime notizie sul Duomo.
Era una chiesa in stile ottoniano che fu distrutta da un incendio nel 1174. Intorno al 1200 fu ricostruito in stile romanico. Anche il chiostro (il primo!) risale al periodo della ricostruzione del duomo. Il chiostro, come lo vediamo oggi, risale al 1370.
Ha una forma quadrata con un giardino al suo interno. Si accede sia dalla piazza del Duomo, sia dal tempo stesso (lato nord). Dopo aver ammirato la grandiosità della cattedrale di Bressanone, con i suoi affreschi, stucchi e tante altre opere d’arte, entrare nel chiostro è come tuffarsi in un ambiente dove si respira a pieni polmoni la vita medievale. Ne è prova la presenza di preziose raffigurazioni pittoriche che ne segnano il percorso. Nei venti frammenti delle arcate che si congiungono tra loro, sono dipinte scene tratte dalla Bibbia.
Era consuetudine, a quei tempi, per rendere accessibile la sacra scrittura agli analfabeti, ricorrere al linguaggio della pittura. Gli affreschi non sono stati eseguiti tutti nello stesso periodo. Si va dal quattordicesimo al sedicesimo secolo, e sono stati realizzati da pittori differenti. Quelli più antichi sono stati attribuiti agli artisti della scuola della Val Pusteria: Hans, Erasmus e Cristoph da Brunico. Solo quattro arcate su venti non sono state affrescate.
Esse facevano parte dell’area profana del chiostro dove era sovente trovare studenti della scuola del Duomo e commercianti che si occupavano dei loro affari. Il chiostro, di pianta quadra (come già precedentemente detto) incornicia un bellissimo cortile ricco di piante, adesso accessibile a tutti. Per concludere, il chiostro del duomo di Bressanone è un gioiello di famiglia da preservare gelosamente per mostrarlo al mondo con orgoglio.
Quindi non solo piste da sci, bellissime passeggiate estive nei boschi e sui sentieri sotto la magia delle dolomiti, ma anche arte e tradizioni: il miglior modo per intendere turismo e, soprattutto, un ponte solido per avvicinare i popoli tra di loro.
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