Articolo pubblicato su IUA n° 1, Anno II, Gennaio 2015
Forse i nostri lettori saranno stati incuriositi dalla lettura del brano dell’articolo “Tre abbazie in riva al Chienti”, recentemente pubblicato, dove si metteva in evidenza come, nella Chiesa romanica di San Claudio, fosse stata posta recentemente una grande lapide che recava la notizia che, in quel luogo, era stato seppellito, nell’anno del Signore 814, Carlo Magno. Notoriamente il grande sovrano giace nella Cappella Palatina di Acquisgrana, in Germania, e, proprio poco tempo fa, gli studi effettuati sui suoi resti hanno confermato che il corpo risale al periodo indicato e appartiene a una persona alta (un gigante per l’epoca) e robusta quale era stato in vita Carlo. Non sapevamo, però, che la salma fosse stata traslata ben due volte, anche se le cronache antiche non specificano da quale luogo. Ciò, in effetti, può ingenerare qualche dubbio, ciò che ha portato un professore e sacerdote maceratese, Don Carnevale, ad approfondire per anni l’argomento e a giungere alla conclusione che non solo l’imperatore era morto ed era stato tumulato proprio lì, ma che l’Acquisgrana capitale del suo regno non si identifica con la città tedesca avente questo nome, ma con la omonima località della valle del Chienti.
Numerosi i ragionamenti e i riferimenti alle fonti portati a supporto, e talora convincenti; comunque tali da suscitare l’interesse dell’Accademia pontificia. Tutto ciò è stato reso noto in un Convegno tenutosi nel 2010 e dettagliato in un volume. Secondo Don Carnevale, sotto l’attuale pavimento si celerebbe ancora il primo sepolcro di Carlo, in forma di parallelepipedo, la cui cavità sarebbe stata rilevata attraverso le apparecchiature.
Non solo, ma, nella vasta area archeologica della città romana di Urbs Salvia, si celerebbero anche quelle della capitale fatta costruire dal re dei Franche e successivamente rasa al suolo. Non entreremo in ulteriori dettagli, chè abbiamo sfiorato soltanto la superficie di un mistero che, se risolto nel senso avanzato da questo storico, sconvolgerebbe l’intera prospettiva dell’alto Medio Evo. Ci rende perplessi però il fatto che non si abbiano notizie, almeno sul web, delle reazioni della storiografia ufficiale, ma solo di qualche obiezione di singoli studiosi. A chi volesse approfondire la notizia, consigliamo di digitare sul motore di ricerca “la tomba di Carlo Magno” ed esaminare i siti che ne risultano.
Certamente, secondo il nostro parere, una ricerca “sul campo” dissiperebbe parecchi interrogativi…
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Una precisazione su Carlo Magno, Acquisgrana e la Chiesa di San Claudio di Chienti by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.