Articolo pubblicato su IUA n° 6, Anno I, Settembre 2014
Monte Ceceri era brullo! Meglio dirlo così piuttosto che affermare che era brutto e calvo…
A vederlo così non sembra proprio che il poggio fiesolano soffra di “floroalopecia”. Tuttavia lo è stato fino a poco prima degli anni ’30 quando iniziò la campagna di rimboschimento del suo territorio.
Ma perché era senza chioma? Perché, a titolo di cronaca per i non fiesolani e fiorentini, sin dal XV secolo da Monte Ceceri si cavava un pregiato tipo di pietra serena. Essa venne utilizzata soprattutto a Firenze per realizzare monumenti e i palazzi più importanti.
L’attività estrattiva è molto più antica: si hanno notizie certe sin dal periodo etrusco, passando attraverso l’era romana – repubblicana e imperiale –, il medioevo e quindi in epoche più recenti.
Monte Ceceri… ma dov’è di preciso? Semplice: a sud-est delle antiche mura di Fiesole. Si arriva seguendo le segnalazioni turistiche. Impossibile sbagliarsi o perdersi nel bosco del parco che ha un’estensione di circa 45 ettari.
Che nome strano… Ceceri…
Ceceri, oltre ad essere il nome vernacolare fiorentino dei ceci, era l’appellativo di una specie di cigno che ha una particolare escrescenza (a forma di cece…) sul becco. Molto tempo fa, i cigni sostavano nelle pozze d’acqua nei pressi del poggio fiesolano. Quindi Monte Ceceri non è altro che il Monte dei Cigni.
Ma non è famoso solo per i suddetti volatili o per la sua pregiata pietra serena. Infatti, nel punto più alto del parco, in un ampio piazzale, è stata posta una stele in pietra che ricorda il famoso esperimento sul volo del grande genio Leonardo da Vinci, compiuto dal suo coraggioso assistente Tommaso Masini, meglio conosciuto come Zoroastro da Peretola.
Fu proprio Leonardo a rendere noto, nel Codice del Volo, l’esito positivo dell’esperimento. Il Masini riuscì a planare per almeno un chilometro con la macchina volante, dal piazzale su Monte Ceceri fino a Camerata – una località tra Fiesole e Firenze… più precisamente nei pressi della frazione fiesolana di San Domenico. Quindi il Masini non si spezzò le gambe come sostenne Merejkowski in un suo romanzo sulla vita del Genio di Vinci. Fu una pura invenzione del romanziere… Il bello che tutti quanti hanno creduto a lui!
Da dove partire per raggiungere il Parco? Si può iniziare il percorso da Maiano, da Borgunto (un quartiere di Fiesole) oppure da via di Doccia (dove ci sono Villa San Michele e Villa Fiesole).
Personalmente ho iniziato il percorso dal parcheggio sotto le antiche mura etrusche che guardano la Valle del Mugnone. Ho camminato lentamente (è una discreta salitella) lungo la strada che costeggia il teatro Romano. Si “sbuca” in Piazza Mino da Fiesole.
Via Duprè, nei pressi del teatro romano
Voltatevi a sinistra. Noterete la statua dedicata all’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II Re d’Italia (La statua equestre dello storico incontro era destinata a Teano. Non fu voluta. Fu proposta a Fiesole. Beh, non fece discorsi e si prese la statua) e, più in alto il Palazzo Pretorio – sede del Municipio fiesolano – e la chiesetta di Santa Maria Primerana.
Il Palazzo Pretorio sede del Municipio di Fiesole
Dalla chiesetta spostatevi un poco sulla vostra destra e iniziate a percorrere via Verdi.
Poco dopo vi troverete in via di Montececeri… vi apparirà un panorama mozzafiato: Firenze è laggiù in basso con tutti i suoi palazzi, chiese e campanili.
Non a caso da questa via, ogni 24 giugno, molti turisti si accalcano per godersi lo spettacolo dei “Fochi di San Giovanni”. Noi che siam di Fiesole, per niente gelosi, replichiamo ogni 6 di Luglio… “coi Fochi di San Romolo…” e, di solito, si vince… vedremo… manca poco!
Ma andiamo avanti! Continuate a percorrere via di Monte Ceceri. Dopo un po’ raggiungerete il complesso scolastico di Borgunto.
Cercate via degli Scalpellini. Ha inizio l’ascesa verso Monte Ceceri. Dopo un breve tratto di strada ricoperta da “croccante” ghiaia, il sentiero diventa di terra battuta. Si sale sempre di più. La salita, a volte, è leggermente impegnativa per chi non è abituato a camminate del genere. Se li avete portatevi i bastoncini da trekking: non sembra ma aiutano moltissimo e limitano la fatica.
Un consiglio: ogni tanto fate una brevissima sosta. Non serve per riprendere fiato anche se l’aria che si respira è salutare e “frizzantina”. Fermatevi un poco per godervi il bosco e i suoi profumi… fantastico!
Lungo il percorso noterete i ruderi dei capanni dei cavatori e degli scalpellini. Troverete anche alcune aree attrezzate per la sosta. Fatela… non lasciatevi spronare dal tempo; dimenticatevi che la Terra gira attorno al sole… In queste aree è possibile fare dei pic-nic nei mesi di maggior calura; in mezzo agli alberi di alto fusto vi farà sempre compagnia una discreta frescura grazie alle piacevoli “brezzoline” che accarezzano questo poggio.
Uno dei tanti ruderi dei capanni dei cavatori e degli scalpellini
La strada diventa un viottolo. Sale la sommità di Monte Ceceri lungo un sentiero a gradini. Ancora qualche sforzo e arriverete presso il Piazzale Leonardo. Fate sosta per riprendere fiato e per godervi la natura che vi circonda. Leggete pure l’iscrizione riportata sulla stele.
Il Piazzale Leonardo e la Stele dedicata al volo della sua macchina volante
Senza fretta iniziate a scendere in direzione di Fiesole seguendo una comoda strada sterrata che vi porterà a Borgunto. La via è in mezzo al bosco.
Improvvisamente si alza il sipario e la vegetazione d’alto fusto si dirada. C’è una grossa villa di fronte. È Poggio ai Pini.
Andate avanti ché la meta è vicina e la strada è tutta in discesa. Borgunto e infine Piazza Garibaldi – si trova prima di Piazza Mino da Fiesole. Da qui scendete verso piazza del Mercato dove stanno costruendo l’auditorium fiesolano: impresa infinita. Non ricordo quando è stata posta la prima pietra. Non si sa nemmeno quando verrà posta l’ultima…
Costeggiate la sede della Filarmonica di Fiesole e… non spaventatevi… una discesa da brivido che costeggia le mura etrusche. Ecco il parcheggio e la vostra automobile.
Che dire della passeggiata?
Fiesole offre anche questo oltre al Teatro Romano, al museo Bandini, al Convento di San Francesco, la Fonte Sotterra di Borgunto. La città del Colle Lunato vi offre la sua linfa e lo fa nel modo migliore: senza risparmiare alcun dettaglio. Storia e natura al completo servizio di tutti.
P.S.: qual posto migliore per ambientare il mio romanzo: “Una notte su Monte Ceceri”…
Articolo e fotografie © copyright Alberto Pestelli 2014
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Area naturale protetta di Monte Ceceri, Fiesole by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.